Come nasce la Psicosintesi

Come nasce la Psicosintesi: Nell’articolo di oggi approfondiremo come è nata questa meravigliosa teoria psicologica e di come si fonda perfettamente con l’approccio proposto dal Coaching

La psicosintesi è un approccio psicologico che è stato sviluppato da Roberto Assagioli, un medico e psichiatra italiano, nel corso del XX secolo. Assagioli ha integrato diverse influenze teoriche e pratiche, tra cui la psicologia analitica di Carl Gustav Jung, la psicologia di Alfred Adler, la teosofia e le tradizioni spirituali orientali.

Assagioli ha sviluppato la psicosintesi come risposta alle limitazioni percepite di altre teorie psicologiche esistenti. Ha riconosciuto che l’essere umano è composto da diverse dimensioni – fisica, mentale, emotiva e spirituale – e ha cercato di creare un approccio olistico che integrasse tutte queste dimensioni.

La psicosintesi pone l’accento sulla consapevolezza, l’integrazione e l’armonia dell’individuo. Si focalizza sulla scoperta e sviluppo del proprio potenziale e sulla realizzazione di un’autentica e piena espressione di sé. La pratica della psicosintesi comprende tecniche di meditazione, immaginazione guidata, lavoro con immagini simboliche, dialogo interno e integrazione delle subpersonalità.

L’obiettivo della psicosintesi è quello di aiutare l’individuo a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé stesso, ad affrontare e superare le sfide personali, ad allinearsi con il proprio scopo di vita e ad esprimere appieno il proprio potenziale. La psicosintesi riconosce anche l’importanza della dimensione spirituale dell’essere umano e incoraggia l’esplorazione di temi come il significato della vita, la connessione con qualcosa di più grande di sé e lo sviluppo della consapevolezza spirituale.

La psicosintesi ha continuato a evolversi dopo la morte di Assagioli nel 1974 e ha influenzato molti professionisti nel campo della psicoterapia, del coaching e dello sviluppo personale. Oggi, la psicosintesi viene praticata e insegnata in diverse parti del mondo, offrendo un approccio integrativo e umanistico per il benessere e la crescita dell’individuo.

Come si unisce tutto ciò al coaching?
Le origini del coaching possono essere fatte risalire a diverse influenze e contesti nel corso dei secoli. Il termine “coach” ha origini nel XV secolo, derivando dalla parola ungherese “kocsi”, che indicava una carrozza utilizzata per il trasporto delle persone. Inizialmente, il termine “coach” era associato all’idea di “portare qualcuno da un punto A a un punto B”.

Tuttavia, il coaching come pratica moderna ha iniziato a svilupparsi nel XX secolo. Negli anni ’50 e ’60, Timothy Gallwey, un tennista e allenatore, ha introdotto il concetto di “The Inner Game” nel coaching sportivo. Ha evidenziato l’importanza dell’aspetto mentale e dell’autocoscienza nella prestazione degli atleti, spingendo gli allenatori a concentrarsi sulla motivazione, sulla fiducia e sulla gestione delle sfide psicologiche.

Negli anni ’70, il coaching ha iniziato a diffondersi in altri settori, come il business e il settore aziendale. Thomas Leonard è stato uno dei primi a utilizzare il termine “coaching” per descrivere il suo lavoro di consulenza e supporto a imprenditori e professionisti nel raggiungimento dei loro obiettivi. Ha sviluppato un approccio basato sulle domande, che metteva l’accento sull’ascolto attivo, sulla sfida delle convinzioni limitanti e sulla definizione di azioni concrete.

Successivamente, negli anni ’80 e ’90, il coaching si è ulteriormente sviluppato come una pratica professionale strutturata, con l’emergere di organizzazioni di coaching e la definizione di standard etici e competenze. Pionieri come John Whitmore e Sir John Whitmore hanno contribuito alla diffusione del coaching esecutivo, concentrandosi sull’aiutare i dirigenti a sviluppare le loro abilità di leadership e a massimizzare il loro potenziale.

Negli ultimi decenni, il coaching ha continuato a evolversi e a diversificarsi, con l’emergere di diverse specializzazioni, come il coaching di vita, il coaching relazionale, il coaching di carriera e molti altri. Ha guadagnato riconoscimento come una disciplina professionale con metodologie e competenze specifiche, che mira a supportare le persone nello sviluppo personale, nel raggiungimento dei loro obiettivi e nell’esplorazione del loro potenziale.

Oggi, il coaching è ampiamente diffuso in vari contesti, inclusi il mondo del lavoro, l’ambito personale e professionale, lo sport, la salute e il benessere. È una pratica che si basa sull’ascolto attivo, sull’empatia, sull’incoraggiamento e sull’accompagnamento del cliente nel processo di autorealizzazione e di raggiungimento dei suoi obiettivi desiderati.

Quello che però la gente non sa è che la seconda moglie di John Whitmore, Diana Whitmore fu colei che fece la formazione completa in psicosintesi. Assistì Roberto Assagioli anche nel suo ultimo periodo di vita e ispirò notevolemente John. Proprio fra la commissione dell’atto di volontà e la funzione volontà, centrale nella psicosintesi, che il coaching trae la sua grande potenza creando un modello che ha nel raggiungimento degli obiettivi personali che gli esseri umani si propongono, la sua piena potenza.