L’astrologia psicologica: strumento per la conoscenza di sé e la comprensione della propria personalità e della missione di vita

L’astrologia psicologica: strumento per la conoscenza di sé e la comprensione della propria personalità e della missione di vita

L’astrologia psicologica è un campo che unisce gli antichi principi dell’astrologia con le moderne teorie della psicologia. Questa sinergia tra discipline diverse offre un approccio unico per comprendere la personalità umana e la missione di vita di un individuo. Mentre l’astrologia tradizionale si concentra principalmente sull’interpretazione degli eventi esterni basati sui movimenti celesti, l’astrologia psicologica si concentra sull’esplorazione delle dinamiche interne dell’individuo e sulle potenzialità nascoste.

La conoscenza di sé attraverso l’astrologia:
L’astrologia psicologica parte dal presupposto che i pianeti e le stelle nel momento della nascita di una persona influenzano le caratteristiche individuali e i tratti di personalità. Questi influssi astrali sono rappresentati dal tema natale, che mostra la posizione dei pianeti nel cielo al momento della nascita di una persona. Attraverso l’interpretazione accurata del tema natale da parte di un astrologo esperto, è possibile ottenere un quadro dettagliato delle inclinazioni e dei potenziali individuali.

L’astrologia psicologica riconosce che ogni individuo è unico e che il tema natale fornisce uno specchio delle sfumature complesse che costituiscono la personalità. Attraverso l’analisi dei segni zodiacali, dei pianeti e delle case astrologiche, è possibile esplorare le tendenze emotive, le abilità innate, i modelli comportamentali e le sfide personali di un individuo. Questa conoscenza profonda di sé può portare a una maggiore consapevolezza e autostima, fornendo uno strumento potente per l’autotrascendimento e la crescita personale.

La comprensione della propria missione di vita:
Oltre a fornire un’analisi dettagliata della personalità, l’astrologia psicologica può aiutare a scoprire la missione di vita di un individuo. Attraverso l’interpretazione del tema natale, si possono identificare gli scopi e le aspirazioni più profonde di una persona. Ad esempio, l’analisi delle posizioni dei nodi lunari può indicare le sfide karmiche e gli obiettivi evolutivi di un individuo.

L’astrologia psicologica riconosce che ognuno di noi ha un’unica missione nella vita e che comprendere il proprio scopo può portare a una maggiore soddisfazione e realizzazione. Attraverso la consapevolezza delle potenzialità innate e delle sfide specifiche, un individuo può fare scelte più consapevoli e allineate con la propria missione, aumentando la probabilità di raggiungere il successo e la felicità personale.

L’astrologia psicologica offre un approccio unico e stimolante per la conoscenza di sé e la comprensione della propria personalità e missione di vita. Attraverso l’analisi accurata del tema natale, è possibile esplorare le caratteristiche individuali, le tendenze emotive e le sfide personali. Questa consapevolezza approfondita può portare a una maggiore comprensione di sé, all’autotrascendimento e alla crescita personale. Inoltre, l’astrologia psicologica può aiutare a identificare la propria missione di vita, fornendo una bussola interiore che guida verso la realizzazione personale e il successo. È importante ricordare che l’astrologia psicologica non determina il destino, ma piuttosto offre uno strumento per comprendere e lavorare con le energie presenti nell’individuo.

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Integrare lo spirtuale nella vita quotidiana

Integrare lo spirtuale nella vita quotidiana

Nella società moderna, la spiritualità e l’intuizione spesso vengono trascurate o addirittura ignorate nella vita di tutti i giorni. Tuttavia, molti individui stanno scoprendo che integrare queste dimensioni nella loro esistenza può portare a una maggiore pace interiore, una connessione profonda con il proprio sé e una guida più autentica nelle decisioni e nelle azioni. In questo articolo, esploreremo come possiamo coltivare la spiritualità e l’intuizione e come applicarle nel nostro quotidiano per vivere una vita più significativa e appagante

Comprendere la spiritualità:
La spiritualità è un concetto ampio che può variare da persona a persona. Si tratta di connettersi con qualcosa di più grande di noi stessi, di dare un significato profondo alla nostra esistenza e di sviluppare una relazione con il trascendente o il sacro. La spiritualità può essere esplorata attraverso diverse pratiche, come la meditazione, la preghiera, la riflessione, la gratitudine e l’esplorazione della natura. Integrare la spiritualità nella vita di tutti i giorni richiede un impegno consapevole verso la crescita personale e la connessione con il divino o il mondo interiore.

Coltivare la pratica della meditazione:
La meditazione è uno strumento potente per sviluppare la spiritualità e l’intuizione. La pratica regolare della meditazione ci aiuta a calmare la mente, a entrare in uno stato di consapevolezza più profondo e a connetterci con il nostro sé interiore. Durante la meditazione, possiamo ascoltare le nostre intuizioni, riconoscere i segnali sottili provenienti dal nostro corpo e dalla nostra mente e ottenere una maggiore chiarezza mentale. Integrare la meditazione nella nostra routine quotidiana può aiutarci a mantenere un equilibrio interiore e ad accedere alla nostra saggezza interiore in modo più naturale.

Ascoltare la voce dell’intuizione:
L’intuizione è la nostra guida interiore, la voce silenziosa che ci suggerisce la direzione da prendere. È un senso profondo di conoscenza che va al di là della logica razionale. Per ascoltare l’intuizione, dobbiamo imparare a fidarci di essa e ad essere aperti alle sue indicazioni. Ciò richiede di sviluppare una maggiore consapevolezza di sé e di prestare attenzione ai segnali che il nostro corpo e la nostra mente ci inviano. Possiamo coltivare l’intuizione attraverso la pratica della meditazione, l’auto-riflessione e l’osservazione attenta dei nostri pensieri e delle nostre emozioni. Man mano che diventiamo più consapevoli, saremo in grado di riconoscere e seguire l’intuizione nelle nostre decisioni e nelle nostre azioni quotidiane.

Vivere in modo consapevole e allineato:
Integrare la spiritualità e l’intuizione nella vita quotidiana richiede una presa di coscienza costante. Dobbiamo essere consapevoli delle nostre azioni, delle nostre parole e dei nostri pensieri, e chiederci se sono allineati con i nostri valori più profondi. La pratica della consapevolezza ci aiuta a rimanere presenti nel momento presente, a evitare giudizi e a prendere decisioni in accordo con la nostra verità interiore. Quando viviamo in modo allineato con i nostri valori spirituali e ascoltiamo la nostra intuizione, sperimentiamo un senso di armonia e di pienezza che si riflette in ogni aspetto della nostra vita.

Integrare la spiritualità e l’intuizione nella vita di tutti i giorni ci offre una guida preziosa per prendere decisioni consapevoli e vivere una vita autentica. Attraverso la pratica della meditazione, l’ascolto dell’intuizione e la consapevolezza costante, possiamo sviluppare una connessione più profonda con noi stessi e con il mondo intorno a noi. Questo ci permette di trovare un senso di scopo e di significato nella vita e di sperimentare una maggiore felicità e realizzazione personale. Ricordiamoci sempre di coltivare queste dimensioni spirituali nel nostro quotidiano, poiché sono parte integrante del nostro essere e ci guidano verso una vita più autentica e appagante.

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Come nasce la Psicosintesi

Come nasce la Psicosintesi: Nell’articolo di oggi approfondiremo come è nata questa meravigliosa teoria psicologica e di come si fonda perfettamente con l’approccio proposto dal Coaching

La psicosintesi è un approccio psicologico che è stato sviluppato da Roberto Assagioli, un medico e psichiatra italiano, nel corso del XX secolo. Assagioli ha integrato diverse influenze teoriche e pratiche, tra cui la psicologia analitica di Carl Gustav Jung, la psicologia di Alfred Adler, la teosofia e le tradizioni spirituali orientali.

Assagioli ha sviluppato la psicosintesi come risposta alle limitazioni percepite di altre teorie psicologiche esistenti. Ha riconosciuto che l’essere umano è composto da diverse dimensioni – fisica, mentale, emotiva e spirituale – e ha cercato di creare un approccio olistico che integrasse tutte queste dimensioni.

La psicosintesi pone l’accento sulla consapevolezza, l’integrazione e l’armonia dell’individuo. Si focalizza sulla scoperta e sviluppo del proprio potenziale e sulla realizzazione di un’autentica e piena espressione di sé. La pratica della psicosintesi comprende tecniche di meditazione, immaginazione guidata, lavoro con immagini simboliche, dialogo interno e integrazione delle subpersonalità.

L’obiettivo della psicosintesi è quello di aiutare l’individuo a raggiungere una maggiore consapevolezza di sé stesso, ad affrontare e superare le sfide personali, ad allinearsi con il proprio scopo di vita e ad esprimere appieno il proprio potenziale. La psicosintesi riconosce anche l’importanza della dimensione spirituale dell’essere umano e incoraggia l’esplorazione di temi come il significato della vita, la connessione con qualcosa di più grande di sé e lo sviluppo della consapevolezza spirituale.

La psicosintesi ha continuato a evolversi dopo la morte di Assagioli nel 1974 e ha influenzato molti professionisti nel campo della psicoterapia, del coaching e dello sviluppo personale. Oggi, la psicosintesi viene praticata e insegnata in diverse parti del mondo, offrendo un approccio integrativo e umanistico per il benessere e la crescita dell’individuo.

Come si unisce tutto ciò al coaching?
Le origini del coaching possono essere fatte risalire a diverse influenze e contesti nel corso dei secoli. Il termine “coach” ha origini nel XV secolo, derivando dalla parola ungherese “kocsi”, che indicava una carrozza utilizzata per il trasporto delle persone. Inizialmente, il termine “coach” era associato all’idea di “portare qualcuno da un punto A a un punto B”.

Tuttavia, il coaching come pratica moderna ha iniziato a svilupparsi nel XX secolo. Negli anni ’50 e ’60, Timothy Gallwey, un tennista e allenatore, ha introdotto il concetto di “The Inner Game” nel coaching sportivo. Ha evidenziato l’importanza dell’aspetto mentale e dell’autocoscienza nella prestazione degli atleti, spingendo gli allenatori a concentrarsi sulla motivazione, sulla fiducia e sulla gestione delle sfide psicologiche.

Negli anni ’70, il coaching ha iniziato a diffondersi in altri settori, come il business e il settore aziendale. Thomas Leonard è stato uno dei primi a utilizzare il termine “coaching” per descrivere il suo lavoro di consulenza e supporto a imprenditori e professionisti nel raggiungimento dei loro obiettivi. Ha sviluppato un approccio basato sulle domande, che metteva l’accento sull’ascolto attivo, sulla sfida delle convinzioni limitanti e sulla definizione di azioni concrete.

Successivamente, negli anni ’80 e ’90, il coaching si è ulteriormente sviluppato come una pratica professionale strutturata, con l’emergere di organizzazioni di coaching e la definizione di standard etici e competenze. Pionieri come John Whitmore e Sir John Whitmore hanno contribuito alla diffusione del coaching esecutivo, concentrandosi sull’aiutare i dirigenti a sviluppare le loro abilità di leadership e a massimizzare il loro potenziale.

Negli ultimi decenni, il coaching ha continuato a evolversi e a diversificarsi, con l’emergere di diverse specializzazioni, come il coaching di vita, il coaching relazionale, il coaching di carriera e molti altri. Ha guadagnato riconoscimento come una disciplina professionale con metodologie e competenze specifiche, che mira a supportare le persone nello sviluppo personale, nel raggiungimento dei loro obiettivi e nell’esplorazione del loro potenziale.

Oggi, il coaching è ampiamente diffuso in vari contesti, inclusi il mondo del lavoro, l’ambito personale e professionale, lo sport, la salute e il benessere. È una pratica che si basa sull’ascolto attivo, sull’empatia, sull’incoraggiamento e sull’accompagnamento del cliente nel processo di autorealizzazione e di raggiungimento dei suoi obiettivi desiderati.

Quello che però la gente non sa è che la seconda moglie di John Whitmore, Diana Whitmore fu colei che fece la formazione completa in psicosintesi. Assistì Roberto Assagioli anche nel suo ultimo periodo di vita e ispirò notevolemente John. Proprio fra la commissione dell’atto di volontà e la funzione volontà, centrale nella psicosintesi, che il coaching trae la sua grande potenza creando un modello che ha nel raggiungimento degli obiettivi personali che gli esseri umani si propongono, la sua piena potenza.

Elaborare un Lutto

Elaborare un lutto, scopriamo insieme quali sono i naturali processi di elaborazione

Non serve per forza una psicoterapia se stai affrontando nella tua vita un lutto. I counselor nascono proprio per accompagnare le persone non piscopatologiche nei momenti difficili della vita.

I processi di elaborazione del lutto possono variare da persona a persona, ma ci sono alcuni aspetti comuni che spesso si verificano durante il processo di lutto.

Ecco una panoramica dei normali processi di elaborazione del lutto:

1. Negazione e shock: Inizialmente, potresti sperimentare una sensazione di incredulità e shock. Potresti negare la realtà della perdita e avere difficoltà ad accettare che la persona cara non è più presente.

2. Rabbia: Successivamente, potresti provare rabbia e frustrazione per la perdita. Puoi sentirti arrabbiato con te stesso, con la persona deceduta, con gli altri o con il mondo in generale.

3. Contrattazione: In alcuni casi, potresti provare a negoziare con una forza superiore o con te stesso nella speranza di riportare indietro la persona amata. Puoi chiederti “Se solo avessi fatto qualcosa di diverso…” o “Se solo potessi avere un po’ più di tempo…”.

4. Depressione: Il dolore profondo e la tristezza possono sopraffarti durante il processo di lutto. Potresti provare sentimenti di depressione, disperazione, vuoto e perdita di interesse per le attività quotidiane.

5. Accettazione: Man mano che il tempo passa, la persona in lutto può iniziare ad accettare la realtà della perdita. Ciò non significa che il dolore scompaia completamente, ma che si riesce a trovare un modo per convivere con la perdita e ad adattarsi alla nuova realtà.

È importante ricordare che il processo di elaborazione del lutto non segue un percorso lineare e può essere diverso per ogni individuo. Alcune persone possono attraversare tutte queste fasi, mentre altre potrebbero sperimentarne solo alcune. Inoltre, il tempo necessario per elaborare completamente il lutto può variare da persona a persona.

È qui che viene in aiuto un professionista dell’ascolto, permetterti di far fluire questo naturale processo in uno spazio protetto.

Cos’è il Coaching e l’approccio Psicosintetico

Cos’è il Coaching e l’approccio Psicosintetico

Un percorso di coaching è un processo strutturato che mira a supportare e guidare un individuo nel raggiungimento dei propri obiettivi personali o professionali. Durante il percorso di coaching, il coach lavora a stretto contatto con il cliente, fornendo un ambiente di supporto, sfida e crescita.

Il percorso di coaching di solito inizia con la definizione chiara degli obiettivi e delle sfide che il cliente desidera affrontare. Il coach aiuta a creare un piano d’azione, individuando le risorse, le abilità e le potenzialità già presenti nel cliente. Durante le sessioni di coaching, il coach guida il cliente attraverso una serie di domande potenti, esercizi di riflessione e attività pratiche per stimolare la consapevolezza, l’auto-riflessione e l’azione concreta.

Il coach sostiene il cliente nel superare gli ostacoli, nel generare soluzioni innovative e nel prendere decisioni efficaci. Attraverso il processo di coaching, il cliente acquisisce maggiore chiarezza sulle proprie priorità, valori e obiettivi. Il coach offre anche sostegno emotivo e motivazionale, incoraggiando il cliente a mantenere l’impegno verso il cambiamento desiderato.

Un percorso di coaching può coprire una vasta gamma di temi, come il miglioramento delle competenze di leadership, la gestione dello stress, il miglioramento delle relazioni interpersonali o la pianificazione di una transizione di carriera. La durata e la frequenza delle sessioni di coaching possono variare a seconda delle esigenze individuali del cliente e degli obiettivi stabiliti.

L’obiettivo finale del percorso di coaching è aiutare il cliente a raggiungere i propri obiettivi, sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, acquisire nuove competenze e raggiungere un livello superiore di benessere e soddisfazione personale. Il percorso di coaching può offrire un ambiente di sostegno, sfida e crescita personale, aiutando il cliente a trasformare le sue aspirazioni in azioni concrete e risultati tangibili.

Il coaching psicosintetico è un approccio che combina gli elementi del coaching e della psicosintesi per sostenere l’individuo nel raggiungimento dei propri obiettivi personali, professionali e spirituali. Basato sulla teoria sviluppata da Roberto Assagioli, il coaching psicosintetico si concentra sull’espansione della consapevolezza, l’integrazione delle diverse parti di sé e lo sviluppo del potenziale individuale.

Durante una sessione di coaching psicosintetico, il coach crea uno spazio sicuro e rispettoso in cui il cliente può esplorare i propri desideri, valori, sfide e aspirazioni. Utilizzando un approccio empatico e non giudicante, il coach si impegna ad ascoltare attentamente e a porre domande potenti per aiutare il cliente a guadagnare una maggiore consapevolezza di sé stesso e delle proprie dinamiche interne.

Il coaching psicosintetico pone una forte enfasi sull’individuo nella sua totalità, considerando l’aspetto mentale, emotivo, fisico e spirituale. Il coach aiuta il cliente a identificare e a lavorare con le diverse parti di sé, comprese le subpersonalità, le dinamiche interne e le polarità, al fine di promuovere un maggiore equilibrio e un senso di integrazione.

Attraverso il coaching psicosintetico, il cliente sviluppa una maggiore consapevolezza delle proprie risorse, talenti e capacità, nonché delle proprie sfide e limitazioni. Il coach supporta il cliente nel definire obiettivi chiari e realistici e nel pianificare azioni concrete per raggiungerli.

Un elemento distintivo del coaching psicosintetico è l’integrazione del livello spirituale. Si riconosce che ogni individuo ha una dimensione spirituale unica e che il processo di coaching può coinvolgere l’esplorazione dei valori, del senso della vita e della connessione con qualcosa di più grande di sé.

Il coaching psicosintetico può essere applicato a una vasta gamma di sfere della vita, tra cui la carriera, le relazioni, la leadership, lo sviluppo personale e la realizzazione di obiettivi significativi. Attraverso un processo di sostegno, sfida e crescita, il coaching psicosintetico aiuta l’individuo a realizzare il proprio potenziale, a vivere una vita più autentica e significativa e a raggiungere un senso di realizzazione personale.

Il Counseling

Per counseling si intende una relazione di aiuto tra un professionista ed un cliente. Già da una radice etimologica del termine si può avere un’idea a tal proposito:“Consulo-ere” = consolare, confortare, venire in aiuto, prendersi cura.

Il counseling nasce in ambito psicologico grazie al lavoro di May e Rogers (fine anni 30, primi anni 40) mentre da noi, in Italia, inizia ad avere una diffusione a partire dagli anni ’90.

Ma quale era stata l’intuizione di fondo che ha permesso tale diversificazione nel merito all’approccio classico della psicoterapia?

Rogers, si era accorto che il miglior modo per aiutare una persona in difficoltà fosse quello di far comprendere la situazione in sé, piuttosto che elargire consigli direttivi, mettendo in condizione la persona stessa di assumersi le sue decisioni e responsabilità.

In tal caso, il compito del counselor è quello di riconoscere ed alimentare le capacità personali, le risorse ed i maggiori punti di forza della persona, per metterla in condizione di affrontare l’unicità del problema che incontra.

Pertanto, il rapporto con il cliente non è volto alla risoluzione di particolari e specifici problemi, quanto all’esplorazione di quelle sottili aree di confine che possono presentarsi in ambito esistenziale, decisionale, sentimentale: ambiti dove non esistono manuali di supporto e nei quali il counselor può aiutare la persona a conoscersi meglio e rimettersi al centro della propria vita e delle proprie scelte.

Ecco quindi che si profila una netta distinzione tra il counseling e la consulenza.L’intervento di counseling è quindi un aiuto che ha alcune specificità:

Si focalizza sul problema o disagio esposto dal cliente, con tempi circoscritti mediamente in 5/6 incontri e regolato da un contratto tra il professionista ed il cliente ove sono stabiliti l’obiettivo, la metodologia che non è direttiva né prescrittiva, la durata, il calendario degli incontri ed i costi.

Il percorso di aiuto può essere in qualche modo riassunto attraverso tre fasi:

– Riconoscimento e definizione del problema da parte del cliente

– Chiarificazione e ridefinizione del problema

– Gestione del problema da parte del cliente, raggiungimento dell’obiettivo e ridefinizione di un eventuale proseguimento del percorso di Counseling

Il counselor opera nel BEN ESSERE (comprensivo anche del MIGLIOR ESSERE e del NON MAL ESSERE).

E’ diretto a persone che affrontano momenti di difficoltà ma non portatori/portatrici di conclamata sintomatologia di sofferenza psicologica.

non è quindi una relazione di psicoterapia che invece opera nel MAL ESSERE.

Tali aree hanno ragione di esistere anche per la natura stessa della formazione di entrambe le figure in quanto delle persone che hanno dei disagi psichici importanti (tra i quali possiamo prendere ad esempio il disadattamento, il panico, la dipendenza, eccessiva ansia e depressione) occorre un percorso rivolto al profondo che può durare anche vari anni.

In tali casi, comunque il counselor può offrire un contributo affiancando la figura dello psicoterapeuta.

Il Counseling in Psicosintesi

Compito del counselor psicosintetico è considerare il problema del cliente come facente parte del cammino della persona verso l’evoluzione.

Le istanze che si presentano e generano confusione possono provenire anche “dall’alto”: Assagioli, il fondatore della psicosintesi, si rese conto che le persone reprimono anche gli impulsi elevati come l’intuizione, l’altruismo, l’ispirazione creativa, l’amore e la gioia.

I problemi non sono semplici eventi da eliminare, ma piuttosto indici di una nascosta spinta al benessere. Quando il counselor collabora con l’inevitabile, considerando il problema del cliente come un momento di crescita, ciò rivoluziona il contesto del counseling.

Non si tratta, allora, di procedere verso il ritorno alla condizione precedente la crisi: il cammino proposto dal counseling psicosintetico è riconoscere il momento di crescita per dare un senso evolutivo alle difficoltà dell’individuo.

Il counselor psicosintetico guarda il suo cliente attraverso occhiali bifocali: la visione che gli si presenta è quella di un cliente che ha delle difficoltà ma che, contemporaneamente, è una persona con un “Sé” che ha uno scopo nella vita e sta percorrendo un cammino di sviluppo.

Il cliente è ben più del suo problema.

Il counselor psicosintetista accompagna il cliente a scoprire o a ricontattare l’esperienza di quel centro immutabile da cui gli eventi possono essere osservati con reale lucidità:

Si propone dunque come accompagnatore in un viaggio che già conosce, un viaggio sperimentato su di sé. Questo non significa che il counselor conosca i contenuti del viaggio: essi sono sempre diversi perché acquistano una diversa risonanza a seconda dell’esistenza (il cliente) nei quali si presentano. Accompagnare significa avere fiducia nelle risorse del cliente e creare un’atmosfera di amore e accoglienza che permetterà l’instaurarsi di una relazione veramente umana.
‘psicosintesi’ è il termine usato per brevità in luogo del più lungo, ma completo, ‘biopsicosintesi’.

Quindi, guardare ‘tutto’ l’essere umano significa riconoscere quali e quante richieste di espressione lo abitano, istanze provenienti, spesso contemporaneamente, dai tre ambiti: bio-psico-spirituale.

Ecco, allora, la necessità di comporre gli inevitabili conflitti, la necessità di una sintesi che impedisca all’uomo di perdersi nel tentativo di “annullare uno dei termini in favore dell’altro” (R. Assagioli).

Apparentemente può sembrare che la pratica della psicosintesi sia come la costruzione di un puzzle: ogni tessera ha il suo valore, il suo posto, il suo ruolo nella definizione dell’immagine finale.

La Psicosintesi ci propone di sviluppare il centro unificatore presente in ognuno di noi.

Intervista a Deborah Pavanello – Iridologa e Naturopata

Nel video trovi l’intervista completa a Deborah Pavanello,
Iridologa, Naturopata, maestra di Yoga autrice di numerosi libri.
Come si può intergare al giorno d’oggi un approccio Naturale con la medicina scientifica?
Possono, il Naturopata e il Medico collaborare per la salute del paziente?
Come l’approccio Iridologico può velocizzare l’approccio Naturopatico?

Descrizione dell’iridologia con una visione naturopatica

L’iridologia è una disciplina che si basa sull’osservazione dell’iride dell’occhio per valutare la salute e individuare eventuali squilibri nel corpo. Secondo la visione naturopatica, l’iride è considerata una mappa riflessa del corpo e contiene informazioni sulle condizioni fisiche, emotive e mentali di un individuo. Questa pratica si basa sulla convinzione che ogni parte dell’occhio sia collegata a specifici organi e sistemi del corpo.

Secondo la visione naturopatica, l’iridologia sostiene che i segni, le macchie, i colori e i modelli presenti nell’iride possono fornire informazioni sulle condizioni di salute di una persona. Ad esempio, variazioni di colore, linee o punti possono essere interpretati come segni di infiammazione, tossine, stress o squilibri energetici in parti specifiche del corpo. L’iridologo, un professionista specializzato in iridologia, utilizza strumenti come la lente d’ingrandimento e la luce per osservare attentamente l’iride e identificare tali segni.

La visione naturopatica e l’iridologia sono strettamente legate al concetto di guarigione olistica, che considera la persona come un tutto interconnesso e si concentra sull’equilibrio e l’armonia tra corpo, mente e spirito. In questa prospettiva, l’iridologia può essere utilizzata come uno strumento di valutazione della salute per individuare eventuali squilibri o predisposizioni verso determinate condizioni.

L’obiettivo principale dell’iridologia da una prospettiva naturopatica è quello di individuare i segni precoci di squilibrio e lavorare preventivamente per promuovere la salute e prevenire l’insorgenza di malattie. Gli iridologi naturopati spesso integrano l’iridologia con altri approcci di medicina naturale, come la nutrizione, l’erboristeria, l’idroterapia, la terapia del movimento e le pratiche di gestione dello stress, per creare un piano di cura personalizzato.

È importante notare che, sebbene l’iridologia possa fornire informazioni utili e un quadro generale della salute, non è in grado di diagnosticare specifiche malattie o condizioni mediche. Pertanto, la pratica dell’iridologia naturopatica dovrebbe essere considerata come un complemento alle altre forme di valutazione medica tradizionale e non come sostituto.

In conclusione, l’iridologia con una visione naturopatica utilizza l’osservazione dell’iride per valutare la salute e individuare potenziali squilibri nel corpo. Essa si basa sul concetto di guarigione olistica e mira a promuovere la salute e il benessere attraverso l’individuazione precoce di segni di squilibrio. Tuttavia, è importante considerare l’iridologia come una parte integrante di un approccio di cura completo e consultare sempre un professionista della salute qualificato per una valutazione accurata e una gestione appropriata delle condizioni di salute.

Sotto nel vido la mia intervista! (più sotto i link ai libri di Deborah)

Per seguire e contattare Deborah: http://www.deborahpavanello.it/

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